L’approccio artistico di Arianna Moroder si basa sul principio che la trasformazione dei materiali in oggetti funzionali o significativi è una proprietà tipicamente umana. Ispirandosi a tecniche antichissime, come quelle della tessitura e modellazione, l’artista studia i materiali e processi, artigianali o industriali, più diversi. Arriva così a combinare con sensibilità metodi di lavorazione assai vari, rivelando i nessi profondi esistenti tra rapporto degli esseri umani con i materiali e aspetti universali dell’esistenza umana.
Nel corso della sua residenza d’artista alla Cité Internationale des Arts di Parigi, nel 2023, Arianna Moroder vive un’intensa fase creativa in cui sperimenta con la carta, l’argilla e la stampa. Le opere esposte in mostra riflettono questo processo sperimentale e invitano il pubblico ad accedere al personalissimo mondo dell’artista. La mostra “The Paris Syndrom – an investigation on material, process and chance”
comprende installazioni realizzate in carta, tessuto e argilla che integrano elementi autobiografici e oggetti rinvenuti e trattati. I lavori spalancano una porta dietro cui si apre un’esperienza di lettura a più livelli.
Nella mostra “the end is not the end”, Gino Alberti espone una serie dei suoi celebri maxidisegni a carboncino su carta. Le opere si incentrano su paesaggi montani e marini, assi del suo percorso esistenziale e narratori di limiti e orizzonti superati. Le raffigurazioni, di grande formato, sono accentuate da creazioni lessicali dallo spirito poetico-ironico. La mostra comprende inoltre disegni monocromi in cui i pensieri e il vissuto quotidiano vengono messi su carta con l’inchiostro. Un oggetto tridimensionale realizzato in carta completa la gamma di opere esposte.
Gino Alberti esplora con meraviglia e contemplazione l’infinità della creazione, l’immensità del mare senza limiti visibili. Questa vastità apparentemente senza fine può rappresentare la nostra continua ricerca di significato e scoperta nella vita. L’essere umano spesso cerca di superare i propri limiti, esplorando territori sconosciuti, e il mare senza confini può simboleggiare questa aspirazione all’infinito. Chiara Franceschini
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